L’OACC ESPRIME CORDOGLIO PER LA MORTE DI GIANFRANCO MARCON IL PIU’ IMPORTANTE COSTRUTTORE DI TELESCOPI ITALIANO
Nella mattina di lunedi, mentre ero in osservatorio, ho appreso dall’amico Gigi Marcon, della scomparsa del padre Gianfranco cui ero legato da profonda amicizia quasi quarantennale.
Gianfranco era nato a 1939 a Zenson di Piave ed era figlio d’arte; di quel Virgilio Marcon che, nel 1948, fondò il primo laboratorio italiano per la costruzione di telescopi. Da quel momento intere generazioni di astrofili, innumerevoli gruppi di appassionati ed osservatori professionali ed amatoriali hanno utilizzato uno strumento Marcon dal caratteristico colore panna.
Personaggio poliedrico, simpatico, generoso e senza peli sulla lingua Gianfranco era un uomo con tanti valori, a partire da quelli della stretta di mano e della parola data, oggi sempre più rari.
Ebbi la fortuna di conoscerlo di persona nel 1986 mentre ero a Padova per il servizio militare e l’Osservatorio di Campo Catino era in fase di ristrutturazione.
Per la scelta del telescopio non c’erano dubbi: sarebbe stato di certo un Marcon ed è per questo che, dopo alcuni contatti telefonici, risalenti al 1985, ora avevo l’opportunità di andarlo a trovare, visitare il laboratorio e parlare dello strumento da mettere nella cupola di 5 metri.
Era una bellissima domenica di marzo e mi ricevette in un salottino dove troneggiava, su un comodino, una piccola botte di brandy che mise subito a dura prova la mia resistenza alcolica.
Vide ed apprezzò le foto dell’Osservatorio, quasi non credendo ai suoi occhi, disse che ci voleva minimo un 50 cm per un sito come quello; all’epoca strumenti di un tale diametro si trovavano solo negli osservatori professionali.
Due anni dopo, grazie al supporto della Regione Lazio, gli commissionammo un 80 cm R-C, il primo in Italia di quel tipo in mano ad astrofili. Era orgoglioso per essere stato scelto come partner in questa avventura che, in qualche modo, rivoluzionava e rinnovava il campo dell’astrofilia italiana.
Ma Gianfranco lavorava anche, e con risultati ragguardevoli, per Università italiane e straniere e per molti osservatori italiani come Teramo, Merate, Coloti, Toppo di Castelgrande e per diametri, nell’infrarosso, fino a 3 metri.
Innumerevoli i ricordi che ho di lui e di come sapeva accoglierti in famiglia con l’affabile signora Gianna sempre premurosa quanto discreta. Da qualche anno la Marcon Telescopes è passata sotto la responsabilità del figlio Luigi con cui si è tramandata l’amicizia nata con Gianfranco.
L’Osservatorio di Campo Catino, per il particolare rapporto avuto con lui, esprime vivo cordoglio per la sua scomparsa con spirito di vicinanza a Gianna, Raffaella e Gigi. Per onorarlo in modo adeguato verrà proposto al Minor Planet Center di intitolargli un asteroide tra quelli scoperti a Campo Catino.
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