L’OSSERVATORIO DI CAMPO CATINO PORTA IL SUO CONTRIBUTO ALLA RARISSIMA OCCULTAZIONE DI BETELGEUSE DEL 12 DICEMBRE
Uno dei fenomeni più importanti, dell’appena trascorso 2023, si è verificato nella notte tra l’11 e il 12 dicembre, con un accadimento talmente raro da potersi dire unico.
L’asteroide di fascia principale 319 Leona, scoperto nel 1891 e con un diametro di circa 68 Km, ha occultato la stella supergigante rossa Betelgeuse in Orione, distante circa 600 anni-luce e 800 volte più grande del Sole, per poco meno di 12 secondi.
L’evento è risultato visibile dal nostro pianeta lungo una fascia di visibilità larga solo poche decine di chilometri che ha attraversato la Florida, tutto l’Atlantico, il Portogallo e la Spagna per poi arrivare in Italia attraverso la Sardegna, la Calabria e la Puglia proseguendo in Grecia e terminando in Turchia.
Il fenomeno ha riscosso un forte interesse sia dal punto di vista scientifico che osservativo perché è stato possibile vedere la decima stella più luminosa del cielo affievolirsi notevolmente mentre l’asteroide le transitava davanti. Alla campagna osservativa, coordinata dal ricercatore Miguel Montargès, dell’istituto LESIA all’Osservatorio Astronomico di Parigi, già autore dello studio sul grande calo di luminosità di Betelgeuse nel biennio 2019-2020, ha aderito anche l’Osservatorio Astronomico di Campo Catino che ha organizzato una sua spedizione scientifica.
Pur verificandosi il fenomeno poche ore prima della presentazione del documentario “Il Cielo degli Osservatori”, al Salone di Rappresentanza della Provincia di Frosinone, i ricercatori Gianluca Perozzi, Ugo Tagliaferri e Aldo Zapparata sono arrivati con l’attrezzatura scientifica in Calabria, all’Agriturismo Frangivento nel comune di Corigliano-Rossano, per riprendere l’evento, avvenuto alle 02:13 ora Italiana.
Utilizzando una batteria di telescopi, con particolari camere CCD e con l’utilizzo dello spettroscopio Lhires III, sono stati raccolti dati preziosissimi, già condivisi con tutta la comunità scientifica. Dati che, combinati con quelli presi da altri studiosi e istituti di ricerca, serviranno non solo a caratterizzare le proprietà fisiche dell’asteroide ma anche a studiare, con un dettaglio senza precedenti, la struttura fotosferica di Betelgeuse e le sue celle convettive. Stelle come Betelgeuse, che è una super gigante rossa, sono molto rare nell’Universo perché rappresentano le ultime fasi evolutive di questi oggetti massivi prima che diventino una Supernova. Per tale motivo comprenderne la natura è importantissimo non solo per ricostruire correttamente il loro ciclo vitale ma anche per capire quali effetti potrebbe causare un’esplosione del genere al nostro pianeta.
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